TESTIMONIANZE

 

Novembre 2024

Sig.ra G.

Negli scorsi mesi e io e il mio compagno abbiamo deciso di intraprendere un percorso di terapia di coppia, spinti dal desiderio di migliorare la nostra relazione e affrontare insieme le difficoltà che avevamo accumulato nel tempo.

Una relazione fondata su un amore profondo, ma nel corso del tempo incomprensioni ricorrenti rischiavano di minare di continuo la nostra serenità sia personale che come coppia.

Ostacoli che, se non affrontati, avevano il potenziale di oscurare la forza e la bellezza del nostro legame.

Abbiamo iniziato il nostro percorso di terapia con il dr. Gambardella spinti dalla curiosità verso la sua teoria del “bambino interiore”. La sua visione, che considera le ferite infantili come un fattore cruciale nel definire la nostra vita adulta, ci ha colpiti profondamente. Entrambi riconoscevamo che, sebbene fossimo cresciuti e diventati adulti, alcune cicatrici lasciate da esperienze passate continuavano a influenzare il nostro comportamento e le nostre emozioni. Credevamo, come il dottore ci ha fatto capire, che affrontare e guarire quelle ferite infantili fosse essenziale per poter migliorare non solo la nostra relazione di coppia, ma anche il nostro benessere individuale. Il concetto di “bambino interiore”, quindi, è diventato un punto di riflessione importante per noi: un invito a prenderci cura di quella parte di noi che, nonostante il tempo, continua a richiedere attenzione e guarigione.

Non è stato facile fare questo passo, ma siamo consapevoli che investire nel nostro legame e nella nostra comunicazione è fondamentale per crescere insieme.

Durante le sedute di terapia, abbiamo avuto l’opportunità di affrontare diverse situazioni che ci avevano causato tensioni e incomprensioni nel corso dei mesi. Gli stati d’animo che abbiamo vissuto sono stati molteplici: dalla frustrazione alla rabbia, dalla tristezza alla vulnerabilità. Tuttavia, ogni emozione, per quanto intensa, ci ha aiutato a comprendere quanto profonde fossero le ferite che portavamo dentro, spesso legate a esperienze vissute durante l’infanzia. È stato sorprendente e a tratti doloroso realizzare che molte delle nostre difficoltà nella relazione si radicavano in dinamiche familiari e vissuti passati, ma questa consapevolezza ha anche rappresentato un passo importante verso la guarigione. La terapia ci ha mostrato quanto sia fondamentale affrontare queste ferite per poter davvero crescere insieme e costruire una base solida per il nostro futuro.

Le nostre “parti bambine” si sono rivelate profondamente in contrapposizione. Lui portava con sé la sindrome dell’abbandono: una paura radicata di essere lasciato, come nel caso della morte della madre da bambino e il successivo abbandono da parte della matrigna in cui vedeva una figura di conforto ma che si è rivelata meschina e ha aperto ulteriormente la crepa emotiva nella sua giovane età.

Motivi questi che lo spingevano a mettere sempre in discussione ogni aspetto della nostra relazione. Spesso, accusava me di non fare abbastanza, come se avesse bisogno di conferme continue per evitare la sofferenza di un possibile abbandono.

Abbiamo scoperto che lui non aveva mai sviluppato una vera e propria “costanza dell’oggetto”, e ogni momento che trascorreva senza di me lo faceva sentire perso, come se venisse travolto dalla paura di essere abbandonato. Questa sensazione di vuoto e solitudine lo spingeva a cercare costantemente conferme, a volte in modo intenso e a tratti soffocante, per rassicurarsi che la nostra relazione fosse al sicuro.

Purtroppo, questa dinamica creava in me un grande senso di frustrazione, facendomi sentire come se non fossi mai in grado di fare abbastanza per tranquillizzarlo. Era come se, senza volerlo, finissi per contribuire a mantenere viva la sua paura, alimentando un circolo vizioso che minava la nostra capacità di comunicare serenamente.

La consapevolezza di questa difficoltà ha rappresentato un punto di svolta importante per entrambi, perché ci ha permesso di comprendere le origini di certe reazioni emotive.

Io, al contrario, avevo vissuto una vita di accontentamento, cercando di mettere sempre gli altri al primo posto e di non esprimere liberamente le mie emozioni per paura di ferire chi mi stava intorno. Il senso di colpa era costante, soprattutto verso la mia famiglia, che derivava dalla percezione di aver tradito le loro aspettative e il loro concetto di “immagine perfetta”, senso di colpa accentuato inoltre dal mio matrimonio fallito che era un lutto che non riuscivo a elaborare completamente.

Entrambe queste dinamiche, sebbene apparentemente diverse, alimentavano le difficoltà nella nostra relazione, creando una spirale di incomprensione reciproca. La terapia ci ha aiutato a riconoscere queste ferite e a comprendere come, nel nostro legame, le nostre paure e insicurezze si riflettessero e si amplificassero a vicenda.

Voglio esprimere tutta la nostra lode e gratitudine al dr. Gambardella, che con la sua equilibrata empatia e professionalità ci ha guidato lungo questo difficile percorso. La sua capacità di metterci a nostro agio, nonostante i nostri caratteri “tosti” e le resistenze iniziali, è stata fondamentale. Ha saputo trovare il giusto equilibrio tra comprensione e fermezza, permettendoci di affrontare tematiche delicate con serenità e senza sentirci giudicati. Grazie alla sua abilità nel creare uno spazio sicuro e rispettoso, è riuscito a far emergere le nostre emozioni più profonde, spesso nascoste sotto strati di difese e paure.

Negli ultimi periodi di terapia, e soprattutto durante alcuni scontri occasionali ma intensi nel nostro privato, abbiamo cominciato a capire che molti dei nostri problemi di coppia derivavano principalmente dalle lacune personali del mio compagno. Queste difficoltà individuali, che spesso influivano negativamente sulla nostra relazione, ci hanno portato a prendere una decisione importante: sospendere temporaneamente la terapia di coppia e permettere a lui di continuare il percorso terapeutico singolarmente. Così, sotto il consiglio del dottore, abbiamo concordato che fosse fondamentale per lui intraprendere un cammino di crescita personale individuale, per affrontare le sue difficoltà in modo più profondo e mirato. Durante quel periodo, ci siamo presi una pausa per dargli lo spazio necessario a concentrarsi completamente su sé stesso, poiché avevo notato che la tensione nei miei confronti stava diventando eccessiva, senza motivi reali. Questo passo, seppur doloroso, è stato necessario e fondamentale per salvare la nostra relazione.

Il percorso che ha fatto singolarmente è stato davvero sconvolgente. Quando, dopo alcuni giorni, ci siamo finalmente confrontati, ho trovato una persona completamente diversa, più matura, pronta al dialogo e alla comprensione. Ogni giorno, nelle situazioni quotidiane che in passato avrebbero scatenato reazioni impulsive o inutili conflitti, ora vedo una calma sorprendente. Quello che prima sembrava diventare un pretesto per sabotare i momenti sereni insieme, ora è semplicemente un’opportunità per crescere e affrontare le difficoltà con serenità. Oggi accanto a me c’è un UOMO che mi stupisce ogni giorno per la sua maturità, la sua ragionevolezza e la sua empatia. Queste caratteristiche, che all’inizio della nostra relazione avevo percepito ma che erano rimaste in ombra, sono tornate a emergere con forza, e sono diventate una costante che ci unisce profondamente.

Vedere come abbia imparato a riconoscere e affrontare le sue paure e insicurezze mi ha permesso di respirare più liberamente e di vivere con maggiore tranquillità. La sua evoluzione ha avuto un impatto positivo non solo su di lui, ma di riflesso anche su di me come persona e su di noi come coppia, restituendomi una sensazione di stabilità e di equilibrio che prima sembrava difficile da raggiungere.

Grazie a questo percorso, la nostra relazione è oggi più forte che mai, e la serenità che proviamo insieme è qualcosa di tangibile, che ci rende più uniti e felici di quanto avremmo mai immaginato.

Voglio esprimere un sincero e profondo ringraziamento al dottore, perché senza il suo supporto, la sua guida equilibrata e la sua capacità di ascolto, non saremmo riusciti a fare i progressi che abbiamo fatto.

Ci ha insegnato come affrontare le difficoltà con consapevolezza e ci ha aiutato a sviluppare un dialogo più sincero e aperto.

La sua professionalità ha avuto un impatto fondamentale nel nostro percorso, e per questo gli saremo eternamente grati.

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